Oggi parliamo di

                                                                Consigli per autori esordienti
                                                                           di Laura Gay

Con questo post vorrei rivolgermi a coloro che, nel cassetto, custodiscono il sogno di vedere un giorno pubblicata la loro opera. Chi fra voi non ha coltivato almeno una volta questo sogno?
E qual è il modo più rapido per realizzarlo?
Osservando l’attuale panorama editoriale italiano sembrerebbe che a contare, sopra ogni cosa, siano i seguenti fattori:

La raccomandazione:
Poiché le case editrici sono subissate da manoscritti di scrittori sconosciuti ed è praticamente impossibile leggerli tutti, non deve risultare strano che, nella marea, vadano a pescare quelli che vengono consigliati da qualcuno di loro conoscenza. E più è importante questo qualcuno, meglio è.
Una volta mi è stato raccontato il caso di un esordiente che aveva provato a inviare a destra e a sinistra la sua opera ed era stato snobbato da tutti. Poi, per un caso fortuito, era riuscito a far leggere il suo libro a qualcuno che conta, il quale lo ha giudicato meritevole. Ci credereste che gli editori hanno fatto a gara per pubblicarlo?
Quindi, se conoscete qualcuno che può spianarvi la strada siete a cavallo!

Quello che va di moda è senz’altro una carta vincente:
Vi siete mai chiesti come mai, quando un romanzo ha un enorme successo, ne spuntano subito dopo varie “scopiazzature”?
Se dei guerrieri vampiri forti, sexy, strafighi, colpiti da una maledizione che li rende schiavi di un vizio capitale (Lussuria, Ira, ecc) riescono a conquistare le casalinghe disperate d’Italia perché un editore dovrebbe pubblicare la storia di un orsetto lavatore che va nello spazio? Perché è originale?
SBAGLIATO! L’editore non cerca l’originalità. Cerca quello che è facile da vendere.
E, se i vampiri strafighi hanno venduto milioni di copie, allora pubblicherà volentieri una serie di romanzi che ha per protagonisti un gruppo di demoni con le stesse caratteristiche dei succhiasangue. Poi chi se ne frega se la storia è uguale e identica alla precedente? Anzi, meglio! Almeno offrirà la garanzia di successo che tanto bramano. Di sicuro le casalinghe disperate non se la lasceranno sfuggire!
Pertanto per avere successo COPIATE e sarete ricompensati.

Distinguersi dalla massa:
Se l’originalità non viene considerata allora cos’è che vi farà distinguere dagli altri scrittori esordienti, per essere scelti da un editore? E’ presto detto: siete bambini prodigio oppure personaggi famosi? Avete partecipato al Grande Fratello? OTTIMO! Le case editrici faranno a gara per farvi firmare un contratto.
Se poi non sapete scrivere, questo non conta. Quello che conta è fare notizia.

Se invece non fate parte di queste categorie, non avete raccomandazioni e, ahimé, siete contrari a copiare la trama di uno scrittore famoso, le possibilità che vi si offrono sono le seguenti:

La piccola/media casa editrice:
Tanti esordienti sono convinti che il modo migliore per farsi conoscere sia quello di rivolgersi a un editore minore, purché serio. Ma se è difficile farsi pubblicare da un pesce grosso che fa uscire centinaia di titoli ogni anno e quindi può anche permettersi di rischiare, avendo le spalle coperte, non c’è ragione perché un piccolo/medio editore, che manda in stampa 3 romanzi all’anno, debba pubblicare proprio quello che è stato respinto altrove. Pensate sia masochista?
Il fatto è questo: in molti casi la casa editrice minore conta sul fatto che un certo numero di copie verrà acquistato dai vostri parenti, i vostri amici, i vostri contatti su facebook e via di seguito.
Generalmente l’editing è ridotto all’osso per ridurre le spese e non è nemmeno detto che la promozione sia compresa nel “pacchetto”. Io vi consiglio di leggere sempre bene il contratto di pubblicazione. Questa è senz’altro la prima cosa da fare.
In secondo luogo cercherei di sondare come funziona la distribuzione. In che modo? Magari ordinate un libro pubblicato da quella casa editrice e vedete se è facile acquistarlo tramite una libreria oppure se è possibile acquistarlo solo online. Sono piccoli particolari che già dovrebbero dare un’idea più precisa di come lavora quel particolare editore.

La casa editrice a pagamento:
Se proprio sei disperato, ti si offre un’altra possibilità: mettere mano al portafoglio e comprarti la pubblicazione. Ci sono editori che chiedono solo l’acquisto di poche copie del libro, altri che vogliono migliaia di euro. Tutti però sono d’accordo su una cosa: perché promuovere come si deve un romanzo per cui si è già stati pagati? Sarebbe da idioti. E infatti la promozione in genere si riduce a uno spazio sul sito dell’editore e nulla di più.
Se va bene ti fanno fare un’unica presentazione davanti al solito pubblico di amici, conoscenti e contatti di facebook e si manlevano da ogni responsabilità.
Anche in questo caso l’editing sarà molto stringato o assente, sempre per le alte spese che comporta. Una volta mi è capitato fra le mani il libro di un esordiente su cui era scritto, ben in evidenza, che la casa editrice si tutelava dalla presenza di errori, sostenendo che non erano responsabilità né dell’editore, né dell’autore.
Sintomo di onestà, senza dubbio. Mi sono, tuttavia, ritrovata a chiedermi: se gli errori non sono responsabilità né dell’editore, né dell’autore, di chi è la responsabilità? Di chi legge?
Senza contare che, qualora in futuro vogliate provare la strada dell’editore serio, sarebbe inutile menzionare nel vostro curriculum questa esperienza. Nessun editore prende sul serio una pubblicazione a pagamento e quindi ci si ritrova sempre nel mare dei pesci sconosciuti che non vengono considerati da nessuno.

L’agenzia letteraria:
Un’altra soluzione è quella di affidare il proprio manoscritto a un agente letterario, affinché lo valuti e lo proponga per voi a un editore. Gli editori sono più propensi ad esaminare un’opera prima, se precedentemente è stata vagliata da qualcuno che se ne intende.
Anche in questo caso però occhio all’agenzia seria! Poiché l’agente letterario ricaverà il proprio profitto come percentuale sulle vendite, non vi chiederà mai del denaro per valutare la vostra opera.
Diffidate di chi vi chiede dei soldi per visionare l’opera.
Per lo più scriverà un commento sommario e generico, senza la minima intenzione di promuoverlo.
Il discorso è sempre lo stesso dell’editore a pagamento: se ha già ottenuto il proprio guadagno perché sbattersi ulteriormente?
C’è un altro problema: l’esordiente che viene assunto da un agente è un esordiente davvero potente, uno che alla prima uscita fa capire che venderà una marea di copie. Altrimenti all’agente stesso non converrà lanciarlo, visto che guadagna una percentuale sulle vendite.
E di esordienti così quanti ce ne sono?
Senza contare che valutare le possibilità commerciali di un’opera prima non è affatto facile.
Per questo motivo spesso è l’agente che cerca l’autore e non viceversa.
Una volta che uno scrittore si è fatto un nome viene contattato, quindi occorre superare lo scoglio della prima pubblicazione e ci ritroviamo punto e a capo.

Il print on demand:
Se il vostro intento è vedere il vostro romanzo in libreria, scordatevi questa soluzione (ma anche le prime due, se è per questo).
L’editore print on demand, come dice la parola, pubblica il tuo romanzo gratuitamente (anche se è la schifezza più colossale dell’universo) e lo stampa solo se c’è richiesta. Ovviamente lascia all’autore tutto il lavoro di editing, promozione, scelta della copertina, ecc.
Sembrerebbe la soluzione peggiore, ma in realtà, se si guarda l’altra faccia della medaglia, l’idea non è poi così malvagia come sembra.
Se siete davvero sicuri che il vostro romanzo meriti e che sia scritto bene (occhio alla grammatica e alla sintassi) potrebbe in realtà essere un ottimo trampolino di lancio.
Certo, il vostro libro non apparirà sugli scaffali di una libreria, ma avrete la possibilità di farlo leggere e di farvi conoscere.
Come? Mettetelo, per esempio, in catena di lettura. Il sito di anobii, una libreria virtuale, vi offre la possibilità di farlo (di questo sito parleremo in seguito).
La spesa è minima, si mette a disposizione solo una copia del romanzo (può essere anche quella di prova gratuita che l’editore on demand vi spedisce) e la si invia col piego di libri che è assai conveniente.
Le persone che parteciperanno alla catena, una volta letto il vostro libro, scriveranno recensioni (e siate certi che saranno sincere perché non si tratta di amici o conoscenti che avranno paura di offendervi, ma per lo più perfetti sconosciuti) e daranno un voto da una a cinque stelline.
Se la vostra opera è meritevole, non c’è niente di meglio del passaparola fra i lettori per diffonderla. L’importante è la forza di volontà.
In conclusione, i consigli che posso dare a chi muove i primi passi nel campo della scrittura sono i seguenti:

Lavorate sul vostro stile:
Consultate manuali di scrittura, partecipate a corsi di scrittura creativa e perfezionate il vostro modo di scrivere, sempre. Non consideratevi mai troppo bravi per avere qualcosa ancora da imparare.
Una volta un esordiente mi disse che non aveva bisogno di migliorare il proprio stile, che era già bravissimo e non c’era nulla che potessero insegnargli.
In realtà, leggendo i suoi scritti, ho trovato una marea di errori che, forse, nemmeno un bambino delle elementari farebbe. Forse, se avesse avuto un briciolo di umiltà in più, avrebbe potuto combinare qualcosa di meglio!

Fate esercizi:
L’arte della scrittura è qualcosa che va esercitata. Quindi, scrivete, scrivete, scrivete. Possibilmente non post per il blog, come questo. Se volete pubblicare un romanzo, scrivete romanzi. Dovete abituarvi a quel tipo di scrittura che è assai diversa da quella giornalistica. Scegliete un genere che vi è congeniale e andate avanti, giorno dopo giorno. Il vostro stile migliorerà senz’altro.
Quando rileggo i primi romanzi che ho scritto, trovo il mio stile narrativo molto più immaturo di quello attuale. E ancora non l’ho perfezionato.
Questo mi sprona a continuare a scrivere ancora e ancora.

Leggete molto:
Non c’è miglior maestro di scrittura di un libro. Quindi leggete, leggete, leggete. Possibilmente senza fossilizzarvi su un unico genere, anche se è il vostro preferito. Cercate di leggere un po’ di tutto.
Se il vostro intento è quello di scrivere un romanzo fantasy non leggete solo fantasy. Magari anche un romanzo horror potrà esservi utile per imparare qualcosa.

Con questo post non voglio certo scoraggiare nessuno, né screditare tutte le case editrici esistenti in Italia. Ho cercato di dare una visione molto generale dell’attuale mondo dell’editoria, tenete però conto del fatto che esistono anche editori in gamba che credono nelle possibilità degli esordienti. Alcune scrittrici di mia conoscenza ce l’hanno fatta, quindi perché non dovrebbe toccare a voi? Rimboccatevi le maniche e insistete!

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